Articolo: Giovanni Cannì. Foto: Pauline Laing. Dopo gli eventi accaduti di recente in Giappone, ci sentiamo in dovere di esprimere la nostra opinione riguardo al nucleare. Ci troviamo in una società spaccata in due fazioni: Una vuole gli inceneritori e le centrali nucleari, l'altra vuole l'idrogeno (senza neanche sapere se si trova in natura), il vento e sole. Esiste una terza fazione? Esiste un'alternativa a tutte le alternative? Andando dal barbiere, dal dottore, in palestra e perfino a tavola con la famiglia, ci si sente circondati da scenziati e ingegneri improvvisati: tutti sanno tutto ed espongono le loro idee rimarcando con saccenza che terze persone (che non sanno mai identificare) fanno scelte inadeguate alle nostre esigenze. Citiamo un articolo, pubblicato mercoledì scorso su Affari Italiani, scritto da un signore di nome Marco Preatoni, il quale sostiene con determinazione il nucleare. Tralasciando ogni commento sulle argomentazioni in tema di energia nucleare, sulle quali lasciamo decidere ai nostri politici, siamo rimasti ammirati dalla conclusione al succitato articolo. Scegliamo di citarla qui di seguito: "Certo, c'è una terza via ed è quella della riduzione dei consumi. Io e mia moglie possiediamo un' auto ibrida. Ciononostante quando guido io l'ibrida, riesco a scendere su strade extrraurbane a 3,3 litri per 100 km mentre la mia compagna non scende mai sotto i 6,5 litri per 100 km. Eppure guidiamo la stessa autovettura. La differenza è che io pongo attenzione a come guido, lei no. Lei è anche quella che lascia la lampada sul suo comodino perennemente accesa, anche di giorno e anche se fuori di casa. Io corro dietro tutto il tempo a tutta la famiglia spegnendo le luci che loro lasciano accese. Sono tutte persone intelligenti a casa mia eppure mi guardano come se fossi un alieno. La verità è che a nessuno oggi interessa fare mezzo passo indietro. Eppure basterebbe porre un minimo di attenzione per ridurre i nostri consumi anche del 40% senza dover cambiare drammaticamente il nostro stile di vita. Ed è forse questa la risposta più immediata a tutte le nostre domande.
Roberto Preatoni ".La soluzione esiste e parte dalla nostra vita quotidiana. |